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Abruzzo: ora è necessario garantire trasparenza

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L’articolo che vi propongo, a firma Daniel Flynn per Reuters, è tratto dall’edizione online del quotidiano canadese The Toronto Star.

Crimine, l’appropriazione illecita potrebbe ostacolare gli sforzi per la ricostruzione

Berlusconi ha promesso trasparenza, ma il costume di mettere le mani sui contratti pubblici è ben documentato in Italia

Tre decenni dopo che un terremoto devastò L’Italia meridionale, molte vittime languono ancora in abitazioni temporanee mentre la Mafia e i clan politici presumibilmente si sono riempiti le tasche con miliardi di euro di aiuti.

Ora molti italiani temono che la corruzione e il crimine organizzato possano ostacolare gli sforzi di ricostruire il martoriato Abruzzo, a dispetto delle promesse del primo ministro Silvio Berlusconi di una rapida ricostruzione dopo il terremoto devastante di questa settimana.

L’Abruzzo, dove il disastro di lunedì ha ucciso oltre 290 persone lasciandone altre 40.000 senza una casa, si trova a un passo dalle roccaforti di associazioni criminali organizzate come la Camorra e ha una storia di casi di corruzione che hanno coinvolto alti funzionari.

Mentre ci si aspetta che vengano riversati sulla ricostruzione miliardi di euro, il governo Berlusconi deve assicurare la trasparenza.

“Possiamo essere ragionevolmente certi che ci saranno tentativi da parte del crimine organizzato di assicurarsi una fetta di questi soldi. L’Abruzzo è abbastanza vicino ai centri di potere della Camorra da vedervi un target attraente,” afferma James Walston della American University di Roma.

Gli italiani sono abituati a sentire promesse di ricostruzione per poi vedere i fondi deviati da funzionari e dalla mafia. In Sicilia, patria della mafia, ci sono persone che vivono in abitazioni d’emergenza dopo il terremoto che nel 1908 uccise 5.000 persone.

La ricostruzione dopo il terremoto del 1980 in Irpinia, che uccise 2800 persone e ne lasciò altre 200.000 senza casa, è stato citato come il peggior esempio della malversazione dei fondi dello Stato e di appropriazione indebita nella politica nell’Italia del secondo dopoguerra.

Alcune vittime del terremoto che nel 2002 ha colpito San Giuliano di Puglia vivono ancora in case prefabbricate, tra le lamentele che i lavori sono stati ritardati per ragioni elettorali.

“La mia paura è che dopo che i riflettori dei media si saranno spenti, i politici dimenticheranno le loro promesse e saremo abbandonati a noi stessi. La mia paura è che passerò il resto della mia vita in una tenda,” dice Stefania Cantalini, all’ottavo mese di gravidanza, in un campo a L’Aquila.

Per Franco Pavoncello, professore di scienze politiche alla John Cabot University di Roma, il livello di attenzione pubblica sulla ricostruzione in Abruzzo dovrebbe aiutare a garantire la correttezza delle operazioni.

“Probabilmente non assisteremo qui a un caso spettacolare di appropriazione indebita come ne abbiamo visti in passato nell’Italia meridionale”, dice.

I frequenti cambiamenti dei governi italiani del dopoguerra hanno contribuito a far si che nessuno fosse chiamato a tener fede agli impegni.

Ma Berlusconi, che ha un forte mandato per governare fino al 2013, ha scommesso la sua credibilità sulla ricostruzione.

“Non vi abbandoneremo. La ricostruzione sarà rapida,” ha detto Berlusconi, che ha iniziato la propria fortuna proprio fortune nel campo immobiliare. Ha promesso appalti pubblici trasparenti e di aprire un’inchiesta per capire come è stato possibile che edifici di recente costruzione, compresi gli ospedali, siano crollati.

Il costume di mettere le mani sul denaro dei contratti pubblici è ben documentato in Italia. Le classifiche internazionali sulla trasparenza collocano il Pese tra I più corrotti in Europa.

A luglio, il presidente della Regione Abruzzo e nove colleghi sono stati arrestati con l’accusa di aver deviato milioni da uomini d’affari per finanziare l’opposizione del centro-sinistra. Il Popolo della Libertà di Berlusconi vinse poi le successive elezioni a Dicembre.

Secondo Alex Stille, professore presso la Columbia University ed esperto dell’Italia contemporanea,”ci sono buone ragioni per essere preoccupati. Nelle emergenze, viene profuso molto denaro e se ci sono forme strutturali di corruzione è naturale che una parte venga deviata”

Written by pierpaolocaserta

aprile 13, 2009 a 8:12 am

Pubblicato su Italia, The Toronto Star

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